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Il peso di un’assenza digitale vs la leggerezza di una buona presenza digitale

Come piccola agenzia di comunicazione il nostro compito è andare a cercare sempre nuove opportunità, nuove lead, nuovi possibili clienti che ci diano fiducia e che comprendano come a volte affidarsi ad una realtà mediamente piccola può voler dire trovare uno straordinario compromesso di qualità e prezzi interessanti: paragrafando un inflazionatissimo slogan, “artigiani di qualità”.

Oggi voglio raccontarvi della presenza digitale, anzi dell’assenza digitale, di un’azienda dalla storia estremamente significativa.

L’azienda è una importante realtà metalmeccanica con reparti di stampaggio acciaio, lavorazioni meccaniche che operava principalmente nel settore automotive ma che ormai da anni spazia in ogni direzione con il suo nuovo reparto di progettazione, prototipazione e fabbricazione di materiali meccanici on demand. Insomma se uno legge la descrizione dell’azienda uno può pensare di essere davanti ad una delle tante eccellenze italiane che porta lustro al made in italy nel mondo.

E l’azienda è proprio questo.

Un’azienda storica che è partita dal mondo della metalmeccanica di una volta e che oggi ha decisamente più ingegneri e tecnici ad elevata alfabetizzazione informatica piuttosto che lattonieri o meccanici. 

Ma, incredibile a dirsi, questa azienda ha una presenza digitale veramente trascurata. Un sito realizzato anni fa in flash che toglie ogni tipo di lustro o prestigio a quella che è veramente un’azienda sana e innovativa. Pensate che la prima volta che l’ho cercata su google e ho aperto il sito mi sono chiesto se l’azienda non fosse chiusa o avesse avuto problemi finanziari.

Quando riesco ad entrare in contatto con la proprietà quello che mi raccontano è una triste storia condivisa da molte aziende italiane di oggi.

Lei è quello dei siti vero?”. “Si beh veramente non solo del sito …”.

Non riesco a finire la frase che l’imprenditore mi interrompe con “voi che fate web mi avete chiesto un capitale per fare una cosa che non funziona, ci avete messo mesi per realizzare tutto, chiedendomi testi, foto, slogan, dove avrei potuto fare fuoco e fiamme e invece non ho neanche capito come fare ad entrarci”… “e meno male che non abbiamo spostato anche le mail come ci avevano consigliato, se no mi sarei perso tutto”. 

Insomma la solita situazione in cui negli anni d’oro del web, si è creato un sito “custom” in 6 lingue prendendo i contenuti direttamente dal cliente e il preventivo è stato di “troppe migliaia di euro“.

Ma il vero problema è che oggi se hai una presenza digitale non adeguata, hai un problema.

Oggi tutti ti cercano su Google e se il risultato è un sito di 5/10 anni fa, il pensiero è che la tua azienda sia stata travolta dalla crisi o qualcosa di simile.

Oggi però fortunatamente per realizzare un sito vetrina – anche in sei lingue si! – con un testo ottimizzato un minimo per i motori di ricerca, con immagini meno bulgare e che racconti al mondo quanto l’azienda sia innovativa, piena di futuro e di opportunità per i propri dipendenti, clienti e fornitori … tutto questo si può fare in poche settimane di lavoro e il prezzo non è più nelle decine di migliaia di euro. Anzi.

Dopo un lungo lavoro ai fianchi, siamo riusciti a convincere la proprietà a darci credito e sinceramente spero che sia un bel biglietto da visita per convincere altre aziende a realizzare un sito vetrina che dia lustro e la giusta importanza alla loro “impresa”.

 

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Il sito brochure e il sito vetrina

Cinque domande da farsi per non sprecare soldi nel sito

In questi mesi abbiamo studiato numerosi siti internet di aziende piccole, medie e anche grandi che operano in tutte le tipologie di settori. Abbiamo guardato aziende di servizi, aziende di prodotto, aziende di settori alla moda e aziende che producevano beni assolutamente poco affascinanti e “notiziabili”.

Tutte le aziende che abbiamo analizzato hanno tutte una cosa simile: business assolutamente consolidati e fatturati molto elevati (le abbiamo selezionate anche guardando questi aspetti negli ultimi anni).

C’è qualcosa di sorprendente che accomuna la maggior parte di queste aziende: hanno una presenza digitale poco valida. Drammaticamente scarsa in molti casi.

Non sto dicendo che i loro siano dei siti brutti o poco funzionali. Sì, molti siti spesso non sono in linea con gli standard di Google. Una percentuale elevata è costituita da siti oggettivamente poco fruibili e spesso questi hanno delle grafiche veramente antiquate e poco piacevoli.

Quello che però ci ha veramente stupiti è un aspetto meno tecnico e meno estetico, ma abbastanza incredibile:

i siti che abbiamo studiato non servono allo sviluppo del business

Al di là della grafica, del sistema di gestione dei contenuti, della realizzazione dei contenuti stessi, delle immagini e dei testi da utilizzare ogni volta che si crea un sito per un’azienda o per un professionista bisognerebbe rispondere a questi fondamentali cinque set di domande:

1) Il tuo sito crea specifici risultati di business? I risultati sono misurabili? Hai un sistema per collegare lo sviluppo del business al tuo sito?

2) Il tuo sito è realizzato come se fosse il più avanzato ed efficiente strumento di vendita dei tuoi servizi e dei tuoi prodotti? Da ogni parte del tuo sito è chiaro e facile raggiungere la sezione di sviluppo del tuo business?

3) Il tuo sito riesce a creare un flusso consistente di nuove conversioni per il tuo business (lead, registrazioni, vendite)? Il tuo commerciale è in grado di interagire con il tuo sito per poter interagire a sua volta con il tuo business?

4) I contenuti e le risorse che pubblichi nel tuo sito sono utili e significativi per il tuo target e il tuo potenziale acquirente?

5) Hai realizzato un piano di marketing digitale finalizzato alla realizzazione di un processo di vendita adeguato all’incremento del tuo business?

Spesso quando si fa un sito si pensa a realizzare una brochure online senza però ricordarsi che la brochure viene spiegata e consegnata da un commerciale.

Se una brochure di 16 pagine viene presentata in una visita di 30 minuti o una presentazione aziendale viene seguita o anticipata da una telefonata di vendita di decine di minuti, perché le aziende decidono di non investire nel commerciale nel mondo del web?

Essere digitali non significa essere in grado di sopperire alle competenze di altri. Il vostro cliente non può prendersi la responsabilità di fare il commerciale a se stesso.

Il ruolo fondamentale di spiegazione dei perché comprare, di cosa comprare, di come comprare, di quando e dove comprare non possono essere demandati al cliente stesso.

Se si realizza un sito-brochure si deve realizzare anche un sito-venditore.
Se si crea un sito-vetrina ci si deve dotare anche di un sito-commessa.

Un sito che spieghi nei dettagli cosa l’azienda vende, racconti nel dettaglio i vantaggi dei prodotti/servizi offerti, informi sulle modalità di vendita ma soprattutto provi a convincere il cliente che il prodotto/servizio offerto è in grado di risolvere il suo problema.

Una brochure senza venditori, un negozio senza commessi, un sito senza area commerciale … ecco cos’è un sito non funzionale: un’occasione mancata di realizzare nuovo business per l’azienda.

 

Credits photo: Pexles, Flickr

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Se la SEO non basta più mettici del tuo

Lavorando nel marketing da molti anni, ho avuto a che fare con diversi copywriter e con il tremendo spauracchio della SEO (Search Engine Optimization): una risorsa e una croce al tempo stesso.

Chi scrive per mestiere, solitamente, lo fa per passione. Ama le parole e riesce a trovare quelle perfettamente calzanti in ogni situazione, per ogni cliente, anche quando l’argomento non è dei più stimolanti. Si tratta di un lavoro di ingegno e di ricerca preliminare, di ridefinizione; lo definirei l’operato di un artigiano della parola.

Ora potete immaginare come la logica delle keywords e dei misteriosi algoritmi di ricerca abbia procurato una grande frustrazione a chi lavora con la creatività nel mondo della scrittura. Scrivere per la SEO equivale a chiedere a un pittore di fare un quadro utilizzando solo linee rette. Limitativo è un eufemismo.

Il problema è che, non solo fare SEO copywriting è noioso, ma spesso è anche poco utile per come viene fatto in molte agenzie. Per fortuna, infatti, Google e i suoi algoritmi sono molto più intelligenti di quanto pensiamo. Non basterà scrivere ripetutamente la stessa parola chiave, magari scopiazzando qua e là da contenuti altrui: questo non è copywriting e per di più Google comprenderà il giochetto e penalizzerà il contenuto in questione.

La produzione di contenuti è un’arma incredibile, soprattutto per i business di piccole e medie dimensioni. Permette un contatto diretto e genuino con l’utente, che non ama leggere testi ripetitivi e piatti. Se è vero che per essere letti bisogna essere trovati e che la scelta dei termini risulta comunque importante, altrettanto vero è che essere trovati non basta!

La SEO esiste e bisogna farci i conti. Ma quando si parla di contenuti editoriali e di content marketing, bisogna fidarsi di chi lavora sulla lingua affinché sia efficace per chi la legge, più che per chi la analizza. L’indicizzazione sta a cuore all’azienda e al copy, che vuole vedere riconosciuto il proprio lavoro ma che deve anche godere della propria autonomia. Dev’essere libero di diradare le parole chiave e sfruttare gli ornamenti della bella scrittura, perché paga; per lo stesso motivo, riceve più click uno status Facebook da 2000 caratteri piuttosto che una frase urlata e colorata. Le persone apprezzano la complessità di pensiero e si addentrano volentieri in discorsi ricchi di spunti e rimandi. Dopo aver sottovalutato i celebri algoritmi di ricerca, non sottovalutiamo anche la curiosità delle persone.

Se parliamo di copywriting si presume che ci sia un prodotto/servizio da vendere o un’azienda da far conoscere.

Chi si farebbe convincere da un testo che scade nel keyword stuffing (eccesso di ripetizioni della parola chiave) e non dice nulla di nuovo o coinvolgente?

Il rapporto cliente/azienda è oggi più che mai un rapporto di fiducia. Tra migliaia di aziende a portata di click, io scelgo quella che cura ciò che fa e lo fa per me che leggo.

Come ha detto Bill Gates:

Content is King.

E scrivere è un’arte, non un algoritmo.

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Tendenze Web

Perché rivolgersi a dei professionisti per realizzare il proprio sito web

Un sito web è una vera e propria vetrina di presentazione per i propri prodotti e servizi.

Sia per le piccole attività che per le grandi aziende è quindi fondamentale curare questo strumento in modo adeguato, considerando anche che spesso il primo contatto con un un cliente è digitale e il sito web può determinare l’opinione su un’azienda o un professionista. In un mondo dominato dall’immagine, la scelta di acquistare un prodotto o avvalersi di un servizio sarà largamente dettata da questa opinione iniziale.

Esistono molte piattaforme online dove è possibile creare siti web con un bassissimo investimento, ma rivolgersi a dei professionisti presenta numerosi vantaggi.

Decidere di essere presente online significa esporre il proprio marchio o la propria professionalità al mondo del marketing e della comunicazione sul web, che segue regole precise. La facilità con cui gli utenti si scambiano pareri su prodotti e servizi, ad esempio, può favorire il proprio business oppure pregiudicarlo in modo importante.

Dotarsi quindi di un sito web costruito secondo determinati criteri e pensato per rispondere alle specifiche esigenze dell’azienda o del professionista significa avere a disposizione un potente strumento con il quale raggiungere la propria clientela.

Come ho detto, la realizzazione di siti web di scarsa qualità non è la scelta migliore. Può darsi che inizialmente si preferisca risparmiare o non si senta il bisogno di avere un sito web molto strutturato, ma così si rischia di incorrere in situazioni complesse e spiacevoli. Un sito web dev’essere funzionale e permettere un facile accesso ai contenuti da parte degli utenti; si tratta quindi di dotarlo di specifici requisiti da scegliere in base al tipo di attività da promuovere. Una di queste caratteristiche può essere che il sito sia responsive e che quindi le dimensioni del layout di pagina si adattino alle dimensioni dello schermo del device usato dagli utenti.

Inoltre, in un mondo sempre più visuale, è necessario che il sito web presenti la giusta dose di creatività, in modo da essere immediatamente riconoscibile e attirare l’attenzione dei potenziali clienti.

La scelta del tipo di sito da realizzare dev’essere sempre preceduta da un’attenta analisi delle esigenze di comunicazione e di vendita dell’attività che lo richiede. Per alcuni tipi di business, decidere di vendere direttamente i propri prodotti online attraverso un e-commerce può davvero essere la scelta vincente, mentre per altri la scelta migliore è dotarsi di un sito web che preveda un blog con cui diffondere notizie di settore al target di riferimento, fermo restando che il concetto di sito vetrina è sempre valido quando si vuole solo avere una presenza digitale di rappresentanza.

Qualunque sia il proprio tipo di business, rivolgersi a dei professionisti per realizzare un sito web è la scelta migliore. Dopo un’analisi attenta, infatti, si avranno a propria disposizione competenze tecniche e creative per ottenere il sito migliore per la propria attività. Il rischio, altrimenti, è di intaccare la propria immagine professionale o aziendale, mancando completamente gli obiettivi che ci si era prefissati.

Che sia un semplice sito vetrina, una presentazione digitale, un blog dove far valere la tua competenza e la tua reputazione, un e-commerce con cui creare un nuovo mercato per i tuoi prodotti, la strada è sempre una sola: fare un sito di qualità, che non sia percepito come un fondo di magazzino o un negozio in disuso.

Entreresti in un negozio o in un capannone in disuso? Faresti affari con un fornitore che ha una sede in avanzato stato di degrado?